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The Mentor – Manifesto Hacker
Questo Manifesto entrato nella storia della cultura Hacker è stato scritto da The Mentor. Di generazione in generazione è ancora molto visualizzato.
fonte: Youtube.com
Di seguito la versione completa del testo:
Ne hanno arrestato un altro oggi, è su tutti i giornali. “Teenager
arrestato per crimine informatico”, “Hacker arrestato per essersi infiltrato in
una banca”…
Dannati ragazzini. Sono tutti uguali.
Ma voi, con la vostra psicologia da due soldi e il vostro tecno-cervello
da anni ’50, avete mai guardato dietro agli occhi dell’hacker? Vi siete mai
chiesti cosa lo stimola, che forze lo hanno formato, cosa può averlo forgiato?
Io sono un hacker, entra nel mio mondo…
Il mio è un mondo che comincia con la scuola… Sono più intelligente
della maggior parte degli altri ragazzi, queste sciocchezze che ci insegnano mi
annoiano…
Dannato ragazzino. Non si impegna. Sono tutti uguali.
Sono alle medie o al liceo. Ho sentito i professori spiegare per la
quindicesima volta come ridurre una frazione. L’ho capito. “No, Ms. Smith, non
ho scritto il procedimento. L’ho fatto nella mia testa…”
Dannato ragazzino. Probabilmente lo ha copiato. Sono tutti uguali.
Ho fatto una scoperta oggi. Ho trovato un computer. Aspetta un secondo,
questo è figo. Fa quello che voglio che faccia. Se fa un errore, è perché io ho
sbagliato. Non perché non gli piaccio…
O perché si sente minacciato da me…
O perché pensa che io sia una testa di cazzo…
O perché non gli piace insegnare e non dovrebbe essere qui…
Dannato ragazzino. Tutto quello che fa è giocare. Sono tutti uguali.
E poi è successo… una porta si è aperta su un mondo… correndo per la
linea telefonica come l’eroina nelle vene di un drogato, un impulso elettronico
è stato inviato, un rifugio dall’incompetenza quotidiana è stato trovato… ho
scoperto una board (N.d.T. forum).
“Questo… questo è il posto a cui appartengo…”
Conosco tutti qui… anche se non li ho mai incontrati, non ho mai parlato
con loro, potrei non avere mai più loro notizie… Io conosco tutti loro…
Dannato ragazzino. Sta occupando di nuovo la line telefonica. Sono tutti
uguali…
Puoi scommetterci il culo che siamo tutti uguali… ci hanno imboccato
omogenizzati a scuola quando bramavamo bistecca… i pezzetti di carne che avete
lasciato passare erano pre-masticati e insapori. Siamo stati dominati da sadici,
o ignorati da apatici. I pochi che avevano qualcosa da insegnarci hanno trovato
in noi desiderosi allievi, ma quei pochi sono come goccie d’acqua nel deserto.
Questo è il nostro mondo adesso… il mondo dell’elettrone e dello switch,
la bellezza della banda. Noi usiamo un servizio che esiste già senza pagare per
qualcosa che sarebbe schifosamente economico se non fosse gestito da avidi
ingordi, e ci chiamate criminali. Noi esploriamo… e ci chiamate criminali. Noi
cerchiamo la conoscenza… e ci chiamate criminali. Noi esistiamo senza colore
della pelle, senza nazionalità, senza pregiudizi religiosi… e ci chiamate
criminali. Voi costruite bombe atomiche, voi provocate guerre, voi uccidete,
ingannate e mentite e cercate di farci credere che è per il nostro bene, eppure
siamo noi i criminali.
Sì, sono un criminale. Il mio crimine è la curiosità. Il mio crimine è
giudicare le persone per quello che dicono e pensano, non per il loro aspetto.
Il mio crimine è stato surclassarvi, qualcosa per cui non mi perdonerete mai.
Io sono un hacker, e questo è il mio manifesto. Potrete anche fermare me,
ma non potete fermarci tutti… dopotutto, siamo tutti uguali.
+++The Mentor+++